Un tempo lo studio, chiamato anche biblioteca, era una stanza presente solo in residenze esclusive, privilegio di una ristretta fascia sociale.
Oggi la diffusione del telelavoro e delle professioni intellettuali che necessitano di libri, cd, dvd e molti altri supporti documentari, ha sempre più esteso la necessità di riservare un angolo della casa allo studio, quando non una stanza intera ad esso interamente dedicata.
Lo studio va scelto tra le stanze più silenziose, isolate, luminose e calde della casa.
Se la necessità di pace e di silenzio sono ovvie, meno scontato è il bisogno di isolamento, per non essere coinvolti durante il lavoro dai componenti della famiglia che coabitano, come pure l’opportunità di offrire un ambiente illuminato e confortevole, dato che nello studio si trascorrono le ore diurne e di solito in modo sedentario.
Ogni studio dovrà adeguarsi alle particolari esigenze professionali di coloro che lo abitano: un docente o un giornalista ricoprono le pareti di scaffalature per sistemare libri, giornali, altri dossier da consultare, ordinare e conservare; un medico riserva un’area per le particolari attrezzature del suo lavoro; un musicista, oltre allo spazio per i propri strumenti, deve conservare le partiture, i programmi di sala e altri opuscoli; un informatico avrà bisogno di ampie scrivanie su cui collocare l’attrezzatura elettronica, e così via.
Quando arrediamo lo studio tra i problemi principali è proprio quello relativo al numero e alla dimensione della scrivania; un piano troppo ampio può essere eccessivamente ingombrante e rendere poco praticabile la stanza; un piano troppo piccolo si rivela presto inutile.
Molti adottano saggiamente la scelta di inserire due o più scrivanie, magari di dimensioni diverse, per distribuire la superficie piana, necessaria e utile, in modo più libero ed elastico.
Nello studio dovrebbe valere un regola fondamentale: l’ordine.
La stanza che forse più di ogni altra tende a riempirsi di carte e documenti, di libri e fotografie, spesso anche di tutto ciò che non trova spazio in altre, andrebbe progettata con ampie possibilità contenitive, meglio se non a vista con vani e scaffali chiusi da ante.
Gli scaffali aperti sono ottimi per libri o per faldoni entro cui stipare fogli e documenti sciolti; altrettanto importanti sono i vani chiusi, dove riporre ogni genere di cancelleria e le molte periferiche che non sempre utilizziamo e che quindi è inutile lasciare sempre attaccate al computer, magari sottraendo spazio alla scrivania.