Fra i 3 e i 5 anni, di pari passo con le aumentate capacità percettive del bambino, cresce la consapevolezza dell’esistenza, all’interno della casa, di diversi spazi destinati a differenti funzioni e azioni.
Questa particolare tappa della crescita prevede anche che il bambino ripeta le medesime azioni svariate volte in un giorno: questo non per una forma di insensato parossismo ma perché lo rassicura.
A influire sul gradimento o meno da parte del bambino dello spazio a lui dedicato saranno fattori per molti versi simili a quelli che inducono un adulto a scegliere una soluzione abitativa piuttosto che un’altra.
Nonostante gli sforzi e i tentativi fatti in questa direzione, ancora oggi risulta molto difficile adottare soluzioni per gli spazi e i mobili che stimolino appieno le potenzialità cerebrali del bambino in questa fase della crescita: poco stimolanti, e quindi sconsigliabili, i colori scuri; da preferire poi complementi d’arredo e mobilio di forme molteplici, colorati e magari strutturati in maniera anomala rispetto al punto di vista degli adulti.
Queste scelte aiuteranno il bambino a completare più velocemente di quanto non faccia già di suo il processo di distinzione fra lo spazio del gioco e quello del resto della casa.
Per aiutarlo a fare esperienza anche con la natura – operazione di per sé complicata soprattutto per quanti abitano nelle grandi città – il bambino potrebbe, a quest’età, interagire con un cucciolo, che si tratti di un cane o di un gatto è indifferente e questo renderà necessario predisporre gli spazi appropriati ad ospitare un animale in casa.
Tradotto in termini pratici, la stanza di un bambino nella fascia d’età compresa fra i 3 e i 5 anni dovrà continuare a mantenere le caratteristiche di luminosità e ampiezza, essere dotata di un letto che ormai ha assunto una dimensione standard per poterlo sfruttare per il maggior numero di anni possibile, e di mensole e scatole per riporvi oggetti e libri.
A tre anni il bambino non trascorre l’intera giornata a giocare ma inizia a trovare il tempo anche per attività quali sfogliare libri, disegnare e simili che necessitano di un tavolino e di una sedia adeguati alla sua statura, anche se molto spesso questo tipo di attività il bambino preferirà svolgerle stando sdraiato sul proprio letto, su soffici cuscini o sul divano.
È questa l’età indicata per iniziare a far comprendere al bambino che esiste un momento adatto per ogni attività.
Il gioco, che da individuale si è progressivamente trasformato in sociale, richiedendo la presenza di un’altra persona, potrebbe costituire il veicolo migliore per insegnare questo: a fine giornata il bambino dovrà raccogliere i giochi sparsi per la casa e sistemarli in appositi bauli, lasciando però che si occupi autonomamente di riordinare la propria cameretta.
Il bagno dovrà perdere quella caratteristica di freddezza percepita da ogni bambino e verrà reso un ambiente il più possibile accogliente e ospitale, anche considerando il trauma da vasca o da doccia che assilla ogni essere umano a quell’età.
Per la camera saranno scelti materiali quali il legno, piuttosto che la plastica, già a quell’età percepita come qualcosa di poco naturale, e colori molteplici e vivaci, secondo quelli che sono i dettami del gusto degli stessi bambini.
A 4 anni il bambino sarà pervaso dall’irrefrenabile voglia di confrontare le proprie capacità fisiche e intellettuali con quelle degli altri e di dimostrare a chiunque di riuscire a farcela da solo in qualsiasi circostanza.
Un esempio?
Proverà a convincerci di essere in grado di vestirsi autonomamente e questa sarà per lui una sfida, per il superamento della quale lotterà fino allo sfinimento.
La cameretta si arricchirà così di un armadio delle dimensioni adeguate o, per facilitargli il compito, di cassetti, magari estraibili o dotati di ruote, dai quali il bambino proverà a tirar fuori il suo abbigliamento preferito.
Accanto all’armadio-guardaroba sarà necessario prevedere adeguati scaffali e cassettiere nel quale il bambino vorrà gelosamente custodire ciò che è suo, difendendolo da chi potrebbe aver voglia di portarglielo via.
Quando gioca, a quest’età, difficilmente un bambino continuerà a rompere e strappare, ma non avrà ancora assolutamente nessuna voglia di riordinare: meglio pensare di dotare la cameretta di un baule o di una cassa nei quali i giochi verranno sistemati comodamente e alla rinfusa.
Lo stesso mobilio diventerà, durante i suoi giochi, oggetto dell’attenzione del bambino, il che tornerà utile ai genitori al momento dell’acquisto di altri componenti.
I cinque anni sono invece contraddistinti da una relativa quiete e le bambine, più portate alla socializzazione, risulteranno più mature rispetto ai loro coetanei.
È l’età in cui si scopre lo spazio esterno alla casa e vivere questo nuovo mondo si tradurrà nella necessità di conservare giocattoli di dimensioni via via crescenti, oltre ai giochi che accompagneranno il bambino durante i freddi mesi invernali.
Per chi avesse a disposizione uno spazio esterno, potrebbe essere indicato predisporre una zona giochi, con scivoli, altalene e cumuli di sabbia, e pensare a una soluzione che consenta i giochi all’aperto anche con il cattivo tempo.
Oltre al gioco, il bambino dedicherà molto più tempo a passatempi più rilassanti quali leggere o suonare uno strumento musicale.
Procedendo ad adattare la cameretta alle esigenze del bambino si dovranno tenere ben presenti due semplici regole: la luce continua ad essere un fattore determinante per stabilire se una camera sia accogliente o meno, quindi ben vengano ampie finestre e luci calde, da preferire ai riverberi freddi dei neon; ancora una volta anteporre infine, così come fa il vostro bambino, la funzionalità all’estetica.