La prima attenzione da prestare nel tentativo di ridurre l’eccesso di riscaldamento delle case durante i mesi caldi è rivolta all’esterno, ossia alla zona di pertinenza che eventualmente circonda l’immobile.
Anzitutto è bene piantumare alberi, meglio se rivolti alla zona sud, tenendosi comunque a qualche metro di distanza dai muri perimetrali, dai tetti e dalle grondaie che potrebbero intasarsi con foglie.
Preferite, nel caso di climi temperati, alberi a foglia caduca che durante l’inverno lasciano passare i raggi del sole che portano luce e calore.
La scelta delle specie arboree dovrà comunque essere concordata insieme con un professionista. Certo dovrà rispettare alcune elementari regole ambientali: preferire essenze locali, che non richiedano trattamenti chimici, a crescita lenta e sicura (vi sono alberi, come i pioppi o i salici, che crescono rapidamente ma non sono adatti per la fragilità dei loro legni ad essere posizionati troppo vicini alle abitazioni).
Oltre agli alberi vanno considerati i rampicanti che possono tappezzare le pareti della casa e spesso rappresentano un ornamento di fiori e colori aggiuntivo.
Il discorso è particolarmente delicato in quanto una pianta a crescita troppo rapida e a foglia fitta rischia di essere un pericolo: nel fogliame trovano riparo insetti e persino roditori; se lo sviluppo è eccessivo, la pianta può risultare addirittura dannosa per infissi, grondaie, tetti.
Le rose sono adatte per il loro altissimo valore ornamentale, per la facilità con cui è possibile contenerne lo sviluppo, per la densità della chioma fogliare, ma in certi climi richiedono frequenti trattamenti aficidi o anticrittogamici che non è bene effettuare a stretto contatto con la propria casa.
Negli ultimi tempi ha riscosso molto successo un’antica tecnica di isolamento termico (e di impermeabilizzazione) delle case: i tetti ricoperti in materiali vegetali, oggi roof gardens.
Si tratta di veri e propri spazi verdi, da semplici ed essenziali prati a veri e propri giardini pensili che contribuiscono ad alleviare la penuria di aree verdi delle città.
Il loro potere raffrescante è enorme, essendo in grado di ridurre del 50 % la temperatura superficiale dei tetti e, di conseguenza, di contenere l’afa torrida dei centri urbani.
Essi contribuiscono anche a contenere il grave fenomeno dei carichi idrici di scolo nei centri urbani. In presenza di piogge violente (tipici i temporali estivi), le città faticano a smaltire l’acqua piovana che scivola sui tetti delle case, sui terrazzi, sull’asfalto, sui rivestimenti di strade e giardini senza immergersi nella terra e senza venire assorbita dal terreno, stressato da una prolungata siccità che determina che il terreno non sia così predisposto ad assorbire l’eccesso idrico come in condizioni normali.
Riportando spazi verdi – e quindi capaci di assorbire l’acqua piovana – al posto di coperture impermeabili si aiuta ad attenuare i fenomeni di allagamento delle città dovuti all’inefficienza dei sistemi di smaltimento delle acque reflue.