Novità Illuminotecnica

 
Novità Illuminotecnica

La creatività degli artisti e degli artigiani, sommata all’intuizione di imprenditori, ha reso disponibile sul mercato una varietà molto ampia di soluzioni, alcune delle quali, per l’originalità dell’ideazione, sono equiparabili a vere e proprie opere d’arte, seppur prodotte in serie:

  • Funzionale e divertente l’idea luminosa che Tejo Remy ha disegnato per Droog Design: 12 bottiglie del latte in vetro opaco appese a cavi lunghi quasi due metri. Le lampadine utilizzate sono a bassa intensità e la produzione è stata affidata a DMB Voorburg.
  • Steve Lochot ha disegnato per Belux una lanterna in aramide, un nuovo materiale che viene utilizzato in fogli. One by one, il nome delle lampada, è slanciata, ignifuga e molto resistente; il cavo è antistrappo. L’aspetto è al contempo fragile e scultoreo in equilibrio affascinante.
  • Ingo Maurer rivisita la sua nota lampada di mille fogli appesi: in questo caso gli 80 foglietti di carta sono immagini di bambole giapponesi di porcellana. La tecnologia è avanzata, come di consueto per l’artista: la luce varia d’intensità con un semplice sfioramento, le lampade sono alogene e i dispositivi di illuminazione molto sofisticati.
  • Le famose lampade Akari del giapponese Isamu Nogushi sono oggi prodotte industrialmente e vengono vendute comodamente ripiegate in buste. Un tempo erano prodotte a mano con carta washi su strutture di bambù.
  • Anglepoise è stata disegnata nel 1933 da Gorge Cawardine, ma è ancora attuale. È stata privata del braccio con molla, ma il paralume è rimasto di grandi dimensioni e la luce a incandescenza regala un’illuminazione da atmosfera.
  • La lampada più flessibile, in tutti i sensi, è quella disegnata da La Granja Design per Foscarini. In gomma al silicone, la lampada è flessibile ed è adatta anche all’esterno. Si può appendere o lasciare sul pavimento o ancora può essere portata da una stanza all’altra grazie alla lunghezza del cavo.
  • Pipe, disegnata per Artemide dagli architetti Herzog e De Meuron, è una luce fluorescente chiusa in un cono con un corpo lungo e flessibile orientabile in ogni direzione, addirittura annodabile.
  • È vera arte la lampada dello stilista Hussein Chalayan e infatti è già parte della permanente del Guggenhaim Museum. Si tratta di un’ala d’aereo il cui deflettore si alza e si abbassa scoprendo una fila di Swarovski illuminati da LED.
  • Il laser ha tagliato il legno che compone la lampada Helio Spa. Ne esiste anche una versione in alluminio. Al suo interno sette lampade a incandescenza da 60 W liberano la luce con un effetto irradiante.
  • Caboshe è una lampada di grande effetto per un tavolo da pranzo: sono 189 le sfere di polimetil metacrilato che la compongono, la luce è alogena e uno schermo ben celato diffonde la luce verso l’alto.

 

 
 
 
 
 
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