Tra i materiali da rivestimento vi è il sughero, non adatto a costituire la struttura portante di mobili ma unicamente lavorato per ricoprire soffitti, pareti o pavimentazioni.
Il sughero deriva dalla corteccia di una pianta, più precisamente di una quercia originaria del Mediterraneo, molto diffusa sulle coste e nelle isole maggiori e minori.
La corteccia è un tessuto epiteliale del tronco; è formata di suberina, una particolare resina, e da celle d’aria, rimasta intrappolata dallo sviluppo della corteccia.
Questa specifica conformazione rende il sughero un materiale particolarmente leggero, ma anche morbido.
Le sue proprietà isolanti e fonoassorbenti, infine, lo qualificano quale rivestimento ideale per coibentare un ambiente o per renderlo particolarmente silenzioso e appartato, isolandolo a livello acustico.
Prelevata la corteccia, se ne trae il prodotto di prima scelta (di solito per tappi da vini e liquori oppure per l’artigianato artistico, in certe regioni, ad esempio la Sardegna, molto florido) e si sfrutta lo scarto ricomponendolo in altre forme.
Il sughero è anche ecologico, infatti è un materiale che si rigenera in tempi relativamente brevi (occorrono circa dieci anni perché la corteccia sia adatta alla lavorazione) e risulta pertanto rinnovabile a costi ambientali non esagerati.
Quindi anche il sughero si annovera tra quei materiali di origine vegetale (come il cocco o il bambù) il cui impiego è segno di una scelta responsabile nei confronti del pianeta terra.
La corteccia della quercia mediterranea è forte di proprietà importanti, tutte derivate dalla sua funzione protettiva, isolante e difensiva: è antibatterico, ipoallergenico e soprattutto ignifugo.
Anche a contatto con l’acqua non marcisce né si decompone con facilità, come molte cortecce di alberi, che spesso vengono asportate dal legno per ragioni estetiche.
Di norma il sughero si utilizza a quadrotti, fissati a parete o soffitto con colle un tempo ricche di formaldeide, ora sempre più naturali ed ecologiche.
I quadrotti vengono disposti seguendo le sfumatura del sughero; tuttavia i quadrotti possono essere colorati con smalti ad acqua o con altre vernici ecologiche, per ottenere effetti cromatici particolari.
I panelli, piuttosto delicati e facili a rovinarsi, possono essere tuttavia sostituiti con molta semplicità, anche senza l’intervento di costosa manodopera specializzata.
L’economicità della manutenzione (non richiede nessun trattamento particolare e per pulirlo è sufficiente un panno inumidito con acqua) si controbilancia con l’elevato costo della materia prima. Costo legato all’estrazione (interamente manuale), al trasporto (il primo produttore in Europa è il Portogallo) e naturalmente alla posa.
Il sughero può essere impiegato anche per pavimenti, purché non di superfici molto frequentate data la sua scarsa resistenza meccanica e la facilità con cui si rompe per traumi (graffi, corpi appuntiti, etc.).